La commedia degli errori

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La commedia degli errori
di William Skakespeare
regia Fabio Grossi
con Andrea Gambadoro, Gianni Giuliano, Fabrizio Amicucci, Fabio Pasquini, Gianni Verdesca, Marco Paparella, Gerardo Fiorenzano, Gianni Verdesca, Niccolò Rizzini, Roberto Saura, Federico Mancini, Loredana Piedimonte, Federica Bern, Valentina Gristina, Cristina Capodicasa, Rita Abela, Alessandro Gorgoni, Enrico Gimelli
costumi Santuzza Calì
musiche Germano Mazzochetti
disegno luci Umile Vainieri
movimenti coreografici Monica Codena
foto di scena Giampaolo Demma
aiuto regia Mimmo Verdesca

 

Note di regia.

La Commedia degli Errori (The Comedy of Errors) è una delle prime commedie scritte da Shakespeare. Ispirata a I menecmi di Plauto, in quest’opera il meccanismo comico del doppio viene elevato a potenza: ai due omonimi fratelli si aggiungono i due servi, anch’essi identici e omonimi.
Nella storia delle rappresentazioni elisabettiane, le due coppie di gemelli sono state sempre interpretate da due attori dall’aspetto simile. In alcune rappresentazioni moderne, i fratelli e i servi sono stati interpretati da un unico attore. Nella versione scenica di Fabio Grossi, uno stesso attore interpreterà il ruolo dei due gemelli.

La compagnia è composta da giovani professionisti, ma si avvale di professionalità affermate nel mondo del teatro come Santuzza Calì per i costumi, Germano Mazzocchetti per le musiche e Umile Vainieri per il disegno luci. Questa lettura del lavoro shakespeariano sottolinea il clima da commedia che lo caratterizza: pur rispettando il dramma raccontato inizialmente, il percorso si snoderà tra ambiguità ed equivoci propri della trama. Il gioco dell’uguale letto come il diverso, consente di evidenziare come la diffidenza nei confronti di ciò che si ritiene diverso può portare verso una confusione d’intenti che va oltre il ragionevole dubbio. In questo gioco di doppi, quello che all’inizio passerà come drammatica espressione di vita, alla fine si contrapporrà con il proprio doppio, in una metafora che oscilla tra la vita e la morte. La vicenda si svolge in una unica giornata, dall’alba al tramonto, passando da un tragico inizio, con Egeone condannato a morte, al più classico degli happy end, con la famiglia ritrovata e un nuovo matrimonio all’orizzonte.

 

 

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